Categorie: Editorial
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“L’innovazione è l’argomento centrale della prosperità economica”. A dirlo Michael Porter, uno dei principali economisti contemporanei.

In un contesto in cui le scienze e le tecnologie abilitanti si fanno via via più raffinate, è l’elemento della complessità la sfida che il Parco Scientifico Tecnologico Galileo Visionary District raccoglie ogni giorno, fin dalla sua nascita, oltre venti anni.  

E lo fa mettendo a sistema i vari attori di questo mondo affascinante e sempre più interconnesso. Un mondo in cui nessuno basta più a sé stesso: gli enti di ricerca, le Università, gli stessi ricercatori ma anche la finanza del venture capital, il mondo dell’open innovation e delle startup, quello della formazione, degli enti pubblici, delle categorie economiche e delle imprese possono, e devono, collaborare insieme per concorrere all’evoluzione costante del nostro territorio, garantendone prosperità e forza sui mercati internazionali.

Il Parco Galileo supporta le startup fin dalla fase di Proof of Concept affiancando i ricercatori delle più prestigiose università italiane e internazionali nella trasformazione di brevetti e tecnologie in prodotti e servizi spendibili sul mercato grazie a partner come Obloo-Venture Capital, come il Mib di Trieste, il Lef di Pordenone e molti altri. Aiutiamo le nuove imprese a strutturarsi con i servizi del nostro incubatore Start Cube e poi le instradiamo verso processi di crescita tramite acceleratori come Le Village by CA Triveneto di cui siamo soci di capitale fin dalla sua fondazione.

Nel contempo siamo al fianco, ogni giorno, del tessuto economico e delle imprese strutturate. Questo il senso dei servizi di Matech, la divisione nuovi materiali del Galileo, che offre alle aziende percorsi di consulenza e di innovazione di prodotto a partire da un archivio vastissimo di materiali applicabili direttamente ai processi industriali. Tramite i servizi della divisione R&D accompagniamo le Pmi del territorio e le grandi imprese internazionali in consulenze e percorsi che le aiutano nella definizione di obiettivi, mercati e prodotti ad alto tasso di innovazione. Per dare una risposta alla sete di giovani talenti del nostro tessuto economico possiamo contare sui 47 docenti e gli oltre 250 ragazzi di Scuola Italiana Design. Una realtà ora riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca, in quanto divisione di formazione del Parco Galileo, come ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche). Per noi si tratta di un riconoscimento tanto atteso quanto strategico che permette ai nuovi iscritti di accedere a un diploma accademico di primo livello in “Design e comunicazione (DIPL02)” assimilato ad un diploma di Laurea Triennale.

I nostri risultati parlano per noi: ancora prima di ricevere il riconoscimento del Mur, in SID il tasso di occupazione ad un anno dal diploma e nello stesso settore di studio raggiungeva l’88,3%.
Nel corso dei 33 anni della sua storia, il Galileo e le sue 4 divisioni hanno offerto i loro servizi a molte centinaia di Pmi del territorio come pure a grandi multinazionali dei settori dell’arredo (tra cui Poltrona Frau, Ikea, Chicco ecc), delle nuove tecnologie (dall’aerospazio al biomedicale con partner come Sanofi, Nivea e altri), dell’elettrodomestico (Electrolux, Whirpool, De’ Longhi e altri), del food (con Ferrero, Kinder e altri), della moda (Benetton, Fila, Diesel, The North Face ecc), della meccanica, della catena del freddo e dell’occhialeria (storiche le collaborazioni con Arneg, Maschio Gaspardo, Fischer, Safilo e altri ancora) in una contaminazione continua tra le istanze dei grandi gruppi globali e quelle delle Pmi attive sul mercato del consumo o nelle catene di fornitura internazionali.

Paolo Giopp