La società nel suo complesso entra a far parte oggi, per molti aspetti, della visione aziendale. Innanzitutto, l’attenzione verso lo sviluppo sostenibile è diventata via via sempre maggiore. Il pendolo si è spostato dal credere che l’ambiente fosse principalmente una questione d’interesse meramente istituzionale all’idea che il movimento “verde” offra nuove opportunità e le aziende stesse possano rappresentare la soluzione ai nostri problemi ambientali. Entrambe le posizioni sono in qualche misura estreme, e la sfida pratica che implicano sta nel trovare quel mix di politiche pubbliche e di finalità imprenditoriali per produrre i risultati giusti.
In secondo luogo, esiste una tematica più vasta: qualità della vita contro qualità dei consumi. Finora pochi leader hanno ritenuto opportuno prendere posizione sull’argomento, a parte il fare in modo che tali decisioni fossero incluse nella direzione futura della loro azienda. Infine, si deve tener conto del sistema di valori sul quale dovranno essere costruite le attività aziendali future, e qui il dibattito sul capitalismo tradizionale contro il nuovo capitalismo si fa sempre più serrato. È possibile che la forma anglosassone risponda adeguatamente a tematiche sociali più ampie? Può forse funzionare meglio il modello tedesco? O, perché no?, gli approcci asiatici emergenti? Qual è il ruolo della concorrenza economica? Ci sono aree nelle quali un comportamento più cooperativo sarebbe di maggior beneficio? La competizione si basa su criteri economici più limitati per raggiungere più ampi obiettivi sociali e societari, e gli stessi criteri di performance devono essere ridefiniti? Se è così, quali sono i sistemi di misurazione e d’incentivi necessari per implementare nuove direzioni? Con tutta probabilità il grande cambiamento nelle responsabilità future della leadership potrà già rispondere a queste nuove questioni.
Per i manager di oggi
-Impegnarsi realmente per attuare i cambiamenti e non per opporre resistenza. L’azienda e la sopravvivenza stessa del leader dipendono da questo.
– Colmare qualsiasi lacuna nelle proprie competenze, acquisendo personale che abbia le capacità e le abilità che mancano al manager, ad esempio quelle tecnologiche
– Evitare i comportamenti manageriali di riflesso: nel mondo che cambia le esperienze passate non sono sempre i migliori insegnamenti.
– Trarre vantaggio da tutti quelli che hanno nuove esperienze rilevanti da proporre, provenienti da altri settori e da altre culture.
– Applicare un approccio sperimentale: imparare procedendo.
-Fare investimenti oculati nella formazione continua e dei più giovani.
Per chi deve preparare i leader di domani
- Iniziare con l’ammettere che il compito più difficile sarà probabilmente quello di far apprendere i nuovi “perché” e i nuovi “come”, almeno quanto i nuovi “cosa”.
- Capire che nell’era post covid sarà certamente necessario un nuovo tipo di leader. Non c’è mai stata tanta necessità come oggi di costruire una leadership globale, sociale e ambientale basata su nuovi input tecnologici.
- Affidare incarichi tecnici che forniscano velocemente le più nuove e ampie esperienze. Combinarle con la formazione di persone che possano fornire personalmente esempi di nuovi approcci di leadership.
- Investire nella formazione manageriale ed esperienzale verso le nuove generazioni.In conclusione, la pandemia di coronavirus è la sfida dei nostri tempi. COVID-19 ha obbligato ad un cambiamento fondamentale la leadership in molte organizzazioni. I leader che si sono distinti sono passati dal dare una semplice risposta alla crisi alla creazione di squadre agili e vincenti.
Diversi CEO hanno descritto il loro ruolo negli ultimi mesi come stimolante, responsabilizzante e “sbloccante” i loro team di leadership. Per mantenere la velocità scatenata dalla crisi COVID-19, le organizzazioni hanno quindi dimostrato di aver maggiormente bisogno di questo nuovo tipo di leadership. Il futuro richiede che i leader agiscano più come visionari che comandanti, concentrati sull’ispirare le loro organizzazioni con una chiara visione del futuro e nell’ispirarle a realizzare questa visione. Richiederà leader che sappiano creare squadre vincenti, allenando i propri giocatori ma lasciandoli liberi di prendere le decisioni ed eseguire i loro compiti. Questi leader dovranno portare energia e passione per catalizzare l’innovazione, il cambiamento e la crescita. Sarà certamente un lungo processo, molti dei percorsi tradizionali organizzativi dovranno essere reinventati ma, ne sono certo, la fortuna favorirà gli audaci, soprattutto i più veloci.
Robert Jhonson
Founder & CEO of JRC