Tipo di Contenuto: crisi climatica | g20 | india
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Cos’è il G20?

Il G20 è un gruppo informale internazionale che riunisce Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia e Unione Europea. Alle riunioni del G20 partecipano anche il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, le principali organizzazioni internazionali (Nazioni Unite, Banca Mondiale, OIL, OCSE) e la Spagna, invitato permanente.  Nel complesso, il G20 rappresenta più dell’80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale ed il 60% della popolazione del pianeta.

Come è nato?

Nell’ultimo decennio del secolo scorso, le crisi economiche e finanziarie che avevano colpito una serie di economie emergenti in America Latina ed Asia avevano convinto i Ministri dell’economia del G7 della necessità di coinvolgere anche altri Paesi nelle discussioni sull’economia e la finanza globale. L’esigenza di far fronte e cercare di anticipare l’evoluzione dell’economia mondiale all’interno di un formato più ampio rispetto al G7/G8 nasceva dalla constatazione della rapida ascesa di una serie di Paesi fino a quel momento esclusi o sottorappresentati nei meccanismi di governance economica globali (in particolare i cosiddetti BRICS: Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, ma anche i nuovi MIKTA: Messico, Indonesia, Corea del Sud, Turchia e Australia).

La creazione del Gruppo dei 20 (G20) venne annunciata dai Ministri delle Finanze dei G7, riuniti a Washington DC il 25 settembre 1999, con l’obiettivo di affrontare le sfide poste dalla crisi finanziaria e valutaria scoppiata in Asia nel 1997. Il Gruppo dei 20 nacque come un meccanismo di dialogo informale tra economie “a rilevanza sistemica”, per discutere della stabilità economica, della crescita sostenibile e della creazione di una nuova architettura finanziaria globale.

La prima riunione del G20 si tenne a Berlino nel dicembre 1999 e fu ospitata dal Ministro delle Finanze canadese e dal Ministro delle Finanze tedesco, con la partecipazione dei Ministri delle Finanze e dei Banchieri centrali dei Paesi membri.

A seguito della crisi finanziaria del 2008 gli Stati Uniti proposero di elevare il livello di partecipazione ai Capi di Stato e di Governo (Washington, 14-15 novembre 2008). Quasi un anno dopo, al Vertice di Pittsburgh (24-25 settembre 2009), i Capi di Stato e di Governo istituzionalizzarono il G20 come principale forum di cooperazione economica e finanziaria a livello globale. I successivi Vertici del G20 vennero organizzati con cadenza quasi semestrale (Londra aprile 2009, Pittsburgh settembre 2009, Toronto giugno 2010, Seoul novembre 2010), finché nel gennaio 2010 si decise che, dopo il sesto vertice – previsto per il 11-12 novembre 2010 in Corea – i Leader del G20 avrebbero cominciato ad incontrarsi una volta l’anno. Al Summit di Cannes (2011), infine, venne istituito un sistema di rotazione delle Presidenze tra cinque gruppi “regionali”.

Come funziona?

Come il G7/G8, il G20 non ha un segretariato permanente: l’agenda del Gruppo e le sue attività vengono stabilite dalla Presidenza di turno in consultazione con gli altri Paesi membri. Per assicurare la continuità dei lavori del G20, al Vertice di Cannes del 2011 venne istituita una troika: il Paese che detiene la Presidenza è coadiuvato dal Paese che ha esercitato la Presidenza nell’anno precedente e da quello che la eserciterà nell’anno successivo.

Ciascuna Presidenza può invitare al Summit Stati non membri del G20 e Organizzazioni Internazionali: il numero di Paesi che possono essere invitati alla sessione di “outreach” regionale del G20 è tendenzialmente fissato nel numero di cinque, in rappresentanza di diverse aree regionali (la Spagna è considerata un “invitato permanente”, mentre il continente africano è rappresentato dai due Paesi che ricoprono la carica di Presidenza dell’Unione Africana e del NEPAD).

Di cosa si occupa?

Come nel G8 nel corso degli anni ottanta e novanta, anche nel G20 si è assistito, soprattutto a partire dal 2011, ad una progressiva estensione dell’agenda anche a tematiche non economico-finanziarie: sviluppo, energia, cambiamento climatico, salute, ecc. In aggiunta alle consuete riunioni dei Ministri delle Finanze (di norma tre all’anno) si sono così tenute, anche se non con regolarità, Ministeriali tematiche in vari formati (Esteri, Agricoltura, Lavoro, Sviluppo, Commercio, Turismo, Digitale, ecc…) che hanno contribuito ad alimentare il processo preparatorio del Vertice. In seno al G20 sono inoltre stati costituiti alcuni gruppi di lavoro ad hoc, ad esempio in materia di coordinamento delle politiche macroeconomiche, riforma dell’architettura finanziaria internazionale, cooperazione allo sviluppo, lotta alla corruzione, politiche dell’occupazione ed energia.

Contrariamente al G7/G8 e alle riunioni organizzate negli ultimi anni dai Paesi BRICS e MIKTA, nel G20 non vengono “ufficialmente” affrontate questioni di politica estera, anche se la presenza di numerosi Leader ai Summit rappresenta un’occasione di dialogo importante anche sui temi di attualità internazionale fuori agenda.

Link Utili

Il sito della Presidenza italiana del G20

“Comunicato G20”

Siti non ufficiali di approfondimento

Library non ufficiale dei principali documenti adottati dal G20 e sito informativo gestito dall’Università di Toronto

Programma sui temi di governance globale dell’Università di Oxford

Partecipazione dei principali organismi internazionali al processo G20

OCSE e G20

OIL e G20

 

La Presidenza di turno del G20

Lo scorso 1 dicembre l’Italia ha assunto per la prima volta la Presidenza di turno del G20. Inevitabilmente influenzata dall’emergenza COVID-19, la nostra Presidenza si è concentrata sulla ripresa post-pandemia, all’insegna di una nuova e migliore normalità: più equa, sostenibile e resiliente. Il programma di lavoro si è articolato su tre “P”: PeoplePlanet e Prosperity. In relazione al primo punto – People – è stata dedicata attenzione alle tematiche del lavoro, della parità di genere, della cultura e dell’istruzione. Il secondo pilastro – Planet – si è focalizzato sui temi ambientali e sulle tematiche climatico-energetiche, particolarmente rilevanti alla luce del nostro duplice ruolo nel 2021 come Presidenza G20 e Co-presidenza della COP 26, insieme al Regno Unito. La Presidenza italiana ha posto un forte accento sul nesso tra clima ed energia, promuovendo un approccio integrato con un triplice obiettivo: una ripresa sostenibile e verde; il supporto alle città sostenibili e intelligenti; l’allineamento dei flussi di capitali globali verso una transizione verde. Ulteriori punti qualificanti in questo pilastro sono stati l’attenzione all’economia circolare e l’impegno ad attuare l’Accordo di Parigi. La terza “P” – Prosperity – si è concentrata sulla digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e la costruzione di percorsi formativi adatti ad affrontare le conseguenze sociali della rivoluzione digitale. Questo filone ha incluso altresì le discussioni sulla necessità di restituire slancio al commercio internazionale, anche attraverso una soluzione dell’attuale impasse dell’OMC, e un’attenzione particolare al ruolo delle piccole e medie imprese nelle catene globali del valore.

Sullo sfondo di questa impostazione generale si è inserito il tema trasversale della salute pubblica che, muovendo dalle “lessons learned” della pandemia, mira al rafforzamento del sistema sanitario internazionale, anche attraverso un equo accesso ai vaccini, da considerarsi bene pubblico globale, sostenuto dall’Access to COVID-19 Tools (ACT)-Accelerator, un’iniziativa lanciata nell’aprile del 2020 dall’OMS e che ha sin dall’inizio ricevuto ampio e convinto sostegno da parte del G20.

Nel contesto della Presidenza G20, l’Italia ha convocato, insieme alla Commissione Europea, un Vertice sulla Salute Globale (GHS, Global Health Summit) che si è tenuto il 21 maggio 2021. Lo scopo del Vertice è stato quello di alimentare la riflessione per il rafforzamento della sicurezza sanitaria globale attraverso la cooperazione, il coordinamento e l’azione congiunta. In tale occasione, i Leader intervenuti hanno concordato un set di principi comuni (“Dichiarazione di Roma”), volto a delineare un percorso di cooperazione da sviluppare nei consessi multilaterali dedicati ai temi della prevenzione e della risposta alle future crisi sanitarie.

Tra i numerosi appuntamenti della Presidenza italiana, si è poi tenuta a Matera, nei giorni 28-29 giugno, la riunione dei Ministri degli Esteri del G20. Al centro delle discussioni vi è stata la necessità di rafforzare la collaborazione internazionale (e le relative istituzioni multilaterali) in settori chiave quali salute globale, commercio internazionale, lotta ai cambiamenti climatici, sviluppo sostenibile. Tra le altre riunioni ministeriali si possono citare le quattro  riunioni dei Ministri delle Finanze, con una riunione finale congiunta Salute-Finanze, a ridosso del vertice; la riunione dei Ministri del Turismo; la Ministeriale congiunta Lavoro-Istruzione, la Ministeriale dedicata ai temi ambientali e quella dedicata ai temi energetici e climatici; ancora, la riunione dei Ministri della Cultura; quella dei Ministri per il Digitale e della Ricerca; la Ministeriale Salute; quella dei Ministri dell’Agricoltura e, infine, quella dei Ministri per il Commercio.

Il Vertice finale dei Leader, tenutosi a Roma nei giorni 30 e 31 ottobre 2021, ha visto la partecipazione, oltre che dei membri del foro, anche di sei Paesi invitati (Spagna come “Invitato Permanente”; Olanda e Singapore come Paesi invitati; Repubblica Democratica del Congo, Ruanda e Brunei in qualità di Presidenze di turno di Unione Africana, NEPAD ed ASEAN rispettivamente) e di nove rappresentanti di Organizzazioni Internazionali.

Importanti i risultati conseguiti dalla nostra Presidenza, cristallizzati nel testo del Comunicato finale (“Comunicato G20”): sul fronte finanziario, ad esempio, si segnalano lo storico accordo sulla tassazione raggiunto nel quadro OCSE e G20 (comprendente i due pilastri relativi alla redistribuzione degli utili prodotti dalle imprese multinazionali e ad un’imposta minima globale) e  l’accordo sull’emissione di 650 miliardi di dollari in nuovi Diritti Speciali di Prelievo, con le contestuali proposte operative per canalizzare, su base volontaria, gli SDR dei Paesi avanzati a favore dei Paesi in via di sviluppo. Altrettanto degna di nota la decisione di istituire una task force congiunta Salute-Finanze, nell’ottica di gestire nel miglior modo possibile le inevitabili future pandemie. I Leader si sono impegnati, inoltre, ad incrementare l’approvvigionamento e l’accesso ai vaccini; a sostenere finanziariamente – con maggior vigore rispetto al passato – i Paesi più vulnerabili; a perseguire con convinzione l’obiettivo comune del G20 nel contesto della lotta ai cambiamenti climatici. È stata inoltre, sempre in occasione del Vertice di Roma, formalmente accolta la Dichiarazione di Matera sulla sicurezza alimentare ed è stato formulato l’impegno ad attuare la ‘Roadmap Towards and Beyond the Brisbane Goal’ in materia di empowerment femminile. Si segnalano infine l’apprezzamento del lavoro svolto dalla G20 Innovation League (iniziativa della Presidenza italiana), il riconoscimento della cultura come tema di rilevanza G20 e l’adozione di strumenti innovativi a favore della lotta contro la corruzione.

L’Indonesia deterrà la Presidenza a partire dal primo dicembre. Al fine di garantire continuità di azione ai lavori del foro, il nostro Paese resterà comunque nella cosiddetta “troika” (formata dal Paese che ha detenuto la Presidenza l’anno precedente, quello che la deterrà l’anno successivo, nonché la Presidenza corrente).