Categorie: Editorial
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In Italia sono le aziende familiari, le PMI e le start-up a guidare la transizione tecnologica: a dirlo è la ricerca “Ecosistema start-up, PMI e aziende familiari in Italia: panorama attuale e opportunità legate a innovazione, finanziamenti e sostenibilità” di Rome Business School.

Nell’ultimo anno gli investimenti da venture capital sono aumentati del 33,4% e hanno permesso alle realtà medio-piccole di cogliere nuove opportunità di business per guidare l’innovazione. Nonostante il post-pandemia e le conseguenze del conflitto russo-ucraino, nel 2022 il numero di investimenti dei fondi di venture capital è aumentato del 47% rispetto all’anno precedente, con un raddoppio del capitale investito.

Il trend continuerà anche nel 2023: secondo gli autori della ricerca, gli investimenti aumenteranno del 38,1%, portando il mercato a superare gli 1,6 miliardi di euro entro la fine dell’anno. Dopo la pandemia il mercato ha registrato una crescita del 95% nella capitalizzazione del mercato e del 26,1% nel numero di aziende quotate.

Crescono le start-up innovative, soprattutto nei settori dei servizi di informazione e comunicazione, ma anche nelle attività professionali, scientifiche e tecniche. Oggi le start-up con produzione inferiore a 100 mila euro sono solo il 27% contro il 67,5% del 2013. A crescere maggiormente sono le start-up con valore di produzione tra 1 e 5 milioni di euro.

Guardando al dettaglio delle regioni, la Lombardia si conferma il motore innovativo del Paese con 3.993 start-up attive, seguita dal Lazio con 1.790. Ottima evoluzione anche per la Campania, dove il numero di start-up è passato da 70 del 2013 a 1.392 nel 2022, una crescita annuale del 39,4%, ben più alta della media totale di 25,6%.

Anche le aziende a conduzione familiare hanno registrato un’importante crescita, confermandosi tra le fondamenta dell’economia italiana: nel periodo 2013-2021 hanno registrato una crescita dei ricavi del 38%, superiore a quella di imprese con assetti proprietari differenti.

Secondo l’indagine i ricavi di vendita di queste realtà aumenteranno del 6% entro la fine dell’anno, e aumenterà anche il numero di dipendenti di un 4%. Secondo i dati del 2021, il 57,3% delle aziende familiari è di piccole-medie dimensioni e ha ricavi compresi tra i 20 e i 50 milioni di euro, mentre il 42,7% è di grandi dimensioni e conta ricavi superiori a 50 milioni di euro.

L’importanza della sostenibilità per l’innovazione

In Italia le imprese stanno ponendo sempre più attenzione al tema della sostenibilità, tanto che il Paese è in testa per i trend di circolarità dell’economia tra le principali realtà europee. Le regioni più sviluppate in termini di economia circolare sono la Toscana e il Trentino Alto-Adige.

Alle aziende conviene seguire la transizione verde: secondo il Diversity Brand Index 2022, le aziende con culture etiche più forti superano le concorrenti del 40% in ogni misura di performance aziendale. Un approccio più green porta non solo benefici ambientali e sociali, ma è in grado di creare un beneficio economico pari a 1.800 miliardi di euro entro il 2030.

Le PMI e gli investitori sono sempre più interessati agli strumenti di finanza sostenibile, e lo dimostra, tra le altre cose, l’aumento del numero di minibond green emessi nel 2022. Nel 2023 si prevede che le emissioni di questo tipo di prestiti arriverà a 100 annuali.

Le opportunità in ambito green non mancano per le PMI, così come i rischi, ed è quindi necessarioinvestire su misure di politica economica specifiche per coordinare le attività di investimento verso un mercato più sostenibile.

Secondo Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca di Rome Business School, “occorre potenziare l’orientamento alla ricerca e sviluppo nelle università italiane per promuovere l’innovazione e le competenze tecnologiche dei ricercatori e favorire la creazione di spin-off accademici. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza può svolgere un ruolo chiave in questo processo”.

In generale è necessario potenziare gli interventi finanziari a favore di PMI e start-up innovative per fornire quante più agevolazioni possibili a queste realtà. Una soluzione, spiega Mancini, è promuovere il co-investimento tra fondi di venture capital, business angels e incubatori d’azienda per aumentare il flusso di capitali e conoscenze verso le start-up.

 

di Marina Londei

 

Fonte: https://www.tomshw.it/business/pmi-e-start-up-guidano-linnovazione-italiana/