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Per energia Nucleare, o energia atomica, si intende l’energia liberata dalle reazioni nucleari e dal decadimento radioattivo sotto forma di energia elettromagnetica e cinetica.
Quando si parla di energia nucleare, ci si riferisce a quella liberata in modo controllato nelle centrali nucleari per la produzione di energia elettrica.

Nel 2020 l’energia nucleare ha costituito circa il 10% della produzione di energia elettrica mondiale, ed è di fatto la seconda fonte di energia a basse emissioni di carbonio dopo quella idroelettrica.

Ma come viene percepita in Italia la questione del nucleare?

Anzitutto occorre evidenziare che l’aumento dei costi per l’energia negli ultimi mesi, assieme al tema degli effetti causati dai cambiamenti climatici hanno riportato al centro del dibattito pubblico la questione prioritaria dell’approvvigionamento di energia e con essa anche l’argomento del nucleare.

L’Italia è l’unico paese tra quelli del G7 a non produrre energia nucleare sul suolo nazionale a seguito del referendum del 1987 – avvenuto un anno dopo l’incidente della centrale di Chernobyl – che ha decretato la chiusura dei cinque impianti nucleari in funzione in Italia. Uno stop confermato dall’esito positivo del referendum del 2011 che ha abrogato nuove norme che consentivano la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare.

La produzione di elettricità derivata dal nucleare è quella che genera il minore volume di emissioni di CO2 nell’atmosfera e per questo alcuni partiti l’hanno proposta in campagna elettorale come una fonte da affiancare alle rinnovabili per arginare gli effetti dei cambiamenti climatici, raggiungendo più rapidamente gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti entro il 2030.

Altri schieramenti politici hanno evidenziato come la progettazione e la realizzazione di nuove centrali richiedono tempi molto lunghi e costi ingenti. Vi è poi una parte politica che nutre seri dubbi sulla sostenibilità ambientale complessiva della produzione, in particolare il complesso smaltimento delle scorie.

Dunque che ruolo può svolgere il nucleare nella transizione del settore energetico?

Nel rapporto dell’ agenzia internazionale dell’energia (IEA) pubblicato a maggio 2021 dal titolo “Net Zero by 2050”, viene delineato un percorso che tramite circa 400 tappe illustra come il settore energetico dovrebbe cambiare per rispettare gli impegni di neutralità climatica.

Nello specifico Faith Birol, il direttore esecuitvo dell’ International Energy Agency (IEA) sottolinea come l’energia elettrica dovrà essere garantita per almeno il 90% da fonti rinnovabili.

Ma in questo scenario il rapporto IEA assegna al nucleare un ruolo complementare alle energie rinnovabili che potranno svolgere preziosi funzioni per rendere la rete elettrica più flessibile, programmabile e adeguata.

Fonti: Treccani Will Media Francesco Suman