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Da un po’ di tempo non si fa che parlare di Metaverso e delle sue varie implicazioni sia a livello culturale che commerciale. Il “metaverso” sta attirando notevole attenzione in tutto il mondo, dai leader aziendali ai CEO fino al più junior social media manager. Il rebranding di Facebook in Meta ha segnato un cambiamento significativo sia presso la Silicon Valley, che ha iniziato a interrogarsi sul futuro, che presso altre aziende tech in tutto il mondo. Microsoft, Google e Apple hanno investito enormi somme di denaro nel metaverso e questo entusiasmo è ancor più supportato dalla recente notizia del lancio di un fondo da 100 milioni di dollari destinato alle tecnologie per la realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR) da parte di Qualcomm. Inoltre, Gartner prevede che entro il 2026 il 25% delle persone trascorrerà del tempo nel metaverso per intrattenersi, fare shopping, lavorare, e istruirsi. Ma approfondiamo la questione e cerchiamo di capire di che cosa si tratta più nel dettaglio.

Cosa si intende per metaverso

Il metaverso sarà un nuovo mondo virtuale, una sorta di ‘nuovo internet’, sebbene in questa fase del suo sviluppo nessuno sia pienamente consapevole di come apparirà quando sarà completamente abbracciato dalla società. Ma abbiamo un insight sulle sue prime fasi di sviluppo e questo è ciò che sappiamo finora.

Il metaverso non è di proprietà di un singolo fornitore e utilizza una valuta digitale virtuale e un’economia legata agli NFT, ossia i non-fungible token. Al momento nel metaverso ci troviamo in uno spazio digitalmente potenziato dove è possibile lavorare, giocare e, ovviamente, socializzare grazie all’ausilio di un avatar. Se vogliamo utilizzare una metafora, forse leggermente semplicistica, potremmo parlare di una sorta di videogioco in cui gli utenti vivono vite virtuali per mezzo di un’esperienza ancora più coinvolgente rispetto al semplice smartphone.

Metaverso: il luogo dove i Sims saremo noi

Se avete mai avuto modo di giocare a The Sims, vi sarete resi conto di quanto le due cose si assomiglino. La recente ‘corsa al metaverso’ si spiega proprio nella futura (estremamente probabile) necessità di acquistare delle cose per identificarsi socialmente anche in questo mondo virtuale. Presto gli utenti potranno acquistare abiti e accessori per i loro avatar, acquistare terreni digitali e costruire case virtuali, partecipare a un’esperienza sociale virtuale, utilizzare aule virtuali per sperimentare l’apprendimento immersivo; acquistare arte digitale, oggetti da collezione e asset (NFT). Questo potrebbe addirittura portare alla creazione di nuovi posti di lavoro: servizi clienti, vendite e altre interazioni commerciali.

Le piattaforme più popolari al momento

Uno dei metaversi più popolari attualmente è The Sandbox, una realtà di gioco dove vale la valuta Ethereum in cui gli utenti possono creare, vendere, utilizzare e monetizzare i propri NFT. Visivamente, è chiaramente ispirato al famosissimo videogioco Minecraft. Sandbox è diventato popolare e molte celebrità e aziende hanno iniziato ad acquistare terreni digitali. Tra gli acquirenti più conosciuti troviamo: Warner Music, Snoop Dogg, Adidas e Ubisoft.

Un altro popolare metaverso è Decentraland, che consente agli utenti di acquistare e vendere immobili digitali mentre giocano e interagiscono con altri utenti nella realtà virtuale. La piattaforma metaverse consente app interattive e pagamenti nel mondo utilizzando due diversi token per scopi diversi. Gli NFT LAND vengono utilizzati per facilitare l’acquisto, la vendita e la prova della proprietà di terreni digitali e MANA è la criptovaluta utilizzata per sostenere l’acquisto di LAND e altri beni e servizi virtuali in Decentraland.

Fonte: https://www.esquire.com/it/lifestyle/tecnologia/a41866966/metaverso-top-o-flop/