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Grazie a nuovi prodotti brevettati dal gruppo milanese è possibile recuperare l’asfalto consumato per realizzare nuove asfaltature. Questo procedimento è valso all’impresa il Premio Performer dell’Economia Circolare 2019/2020 promosso da Confindustria.

Riciclare l’asfalto usurato per produrre asfalto nuovo. E’ il processo produttivo ideato da Mapei, leader mondiale nella produzione di materiali chimici per l’edilizia. Si tratta di un’attività che s’innesta perfettamente nella direzione della sostenibilità e della circolarità nel comparto delle strade.

Gli additivi ACF ideati da Mapei infatti, permettono di riciclare gli strati di usura delle strade (RAP), in pratica l’asfalto usurato e consumato che periodicamente viene rimosso per essere sostituito da un nuovo strato bituminoso. Questo materiale di scarto finiva generalmente in discarica. Grazie agli additivi inventati da MapeiI il materiale può essere riciclato in parte nella produzione di nuovo asfalto, reinserendolo nel nuovo conglomerato bituminoso. È chiaro il beneficio ambientale che tali prodotti apportano, evitando la discarica (peso ambientale molto elevato) a quella frazione di usura, ridandole vita in un nuovo conglomerato bituminoso.

In termini di emissioni, la riduzione è notevole. Un km di autostrada realizzato utilizzando il 15% di materiale riciclato consente di risparmiare l’emissione di 100,732 tonnellate di anidride carbonica, che equivale alla piantumazione di 1.300 alberi e a non percorrere 1.505 volte il viaggio Milano-Roma. Realizzando lo stesso km di autostrada utilizzando il 40% di asfalto riciclato il risparmio di anidride carbonica emessa sale a 187, 354 tonnellate, equivalente alla piantumazione di 2.417 alberi e a non effettuare 2.799 viaggi da Milano a Roma.


Grazie a questa iniziativa, MAPEI ha ricevuto il Premio Best Performer dell’Economia Circolare 2019/2020 promosso da Confindustria, distinguendosi nella categoria “grande impresa manifatturiera” con il progetto che permette di realizzare asfalti a basso impatto ambientale grazie al riutilizzo di materiale di scarto.

Sulla stessa linea si inseriscono altri 2 progetti che si distinguono per gli importanti risvolti in termini di sostenibilità ambientale.

Il primo prevede il riciclo di polietilene e polipropilene, ovvero la plastica derivante dalla normale raccolta di rifiuti, per realizzare pavimentazioni stradali più durature e sostenibili. Il progetto nasce da un accordo stretto con IREN, una delle più importanti e dinamiche multiutility del panorama italiano. MAPEI ha avviato lo sviluppo di nuovi polimeri per la modifica dei conglomerati bituminosi, utilizzando polimeri riciclati derivanti da una filiera integrata di recupero. IREN ha sviluppato e sottoposto a brevettazione un nuovo processo per la realizzazione di un polimero riciclato da utilizzarsi per la produzione di conglomerati bituminosi (Polymer Modified Asphalt). Asfalto dunque prodotto riciclando rifiuti in plastica.

Il secondo progetto è invece l’additivo RE-CON ZERO EVO ideato da MAPEI. Aggiunto direttamente nelle autobetoniere è in grado di trasformare, in pochi minuti di miscelazione, il reso di calcestruzzo, che normalmente verrebbe inviato come rifiuto dal cantiere alla discarica, in aggregati granulari che possono essere integralmente recuperati e riciclati per produrre nuovo calcestruzzo. Un additivo in grado di far rivivere il calcestruzzo di scarto, evitando il ricorso alla discarica per lo smaltimento del reso, limitando al tempo stesso il trasporto su strada, riducendo l’attività di cava e di prelievo di nuove risorse naturali, oltre ad abbassare i consumi idrici per il lavaggio delle betoniere e l’impasto del calcestruzzo. Dal punto di vista ambientale, le emissioni evitate grazie al trattamento con RE-CON ZERO EVO di un metro cubo di calcestruzzo reso sono del 97% (pari a circa 260 kg CO2eq) rispetto all’alternativa di smaltimento in discarica del medesimo metrocubo di calcestruzzo.

“In Mapei diamo un significativo contributo all’eco-sostenibilità attraverso lo sviluppo di sistemi e soluzioni innovative, con migliorate prestazioni meccaniche e di durabilità che comportano una riduzione di rifiuti e consumo di materiali ed energia per la ricostruzione – spiega Mikaela Decio, Corporate Environmental Sustainability Manager di Mapei –  crediamo anche che la promozione di una cultura di sostenibilità sia fondamentale per sensibilizzare e approfondire queste tematiche, per questo condividiamo pubblicazioni dedicate e realizziamo numerosi webinar”.

Mapei ha illustrato le proprie iniziative in tema di sostenibilità durante uno dei 6 webinar del ciclo “Sentieri di escursionismo ambientale” organizzato da Fòrema, Assindustria Veneto Centro e Icd Lab.

“La sostenibilità inizia nella nostra vita personale, nelle abitudini quotidiane e nella casa che abitiamo – spiega Stefano Martello, esperto di comunicazione d’impresa e sostenibilità – creare consapevolezza su questi temi equivale a creare cultura.” “L’edilizia è un settore all’interno del quale la sostenibilità può giocare un ruolo significativo a partire dal prodotto – aggiunge Gloria Milan – e per l’azienda può anche rappresentare una sfida culturale, ovvero riuscire a sensibilizzare il mercato ad un approccio maggiormente indirizzato al benessere dell’uomo e dell’ambiente.”

“Il riutilizzo di materiali usurati nel settore della pavimentazione stradale è un tema fondamentale nella spinta verso un sistema economico sostenibile e circolare – conclude il direttore di Fòrema, Matteo Sinigaglia – Mapei ha saputo innovare nell’ottica del riutilizzo di materiali di scarto, creando un vero modello di circolarità in un settore strategico come quello dell’edilizia e delle grandi opere”.

 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

Fondata nel 1937 da Rodolfo Squinzi a Milano, dove ha tuttora il quartier generale, Mapei oggi è uno tra i maggiori produttori mondiali di prodotti chimici per l’edilizia e ha contribuito alla realizzazione delle più importanti opere architettoniche e infrastrutturali a livello globale. Con 89 consociate distribuite in 57 Paesi e 81 stabilimenti produttivi operanti in 36 nazioni, il Gruppo occupa oltre 10.600 dipendenti in tutto il mondo. Perseguendo una strategia di crescita ha acquisito, nel corso degli anni, importanti società internazionali. Nell’anno 2020 il Gruppo Mapei ha registrato un fatturato consolidato di 2,8 miliardi di euro. La famiglia Squinzi è da sempre alla guida di Mapei: ad ottobre 2019 Laura Squinzi subentra al fratello Giorgio assumendo la carica di Presidente. Veronica e Marco Squinzi ricoprono le cariche di Amministratori Delegati oltre a esercitare, rispettivamente, il ruolo di Direttore Sviluppo Globale e Direttore Ricerca & Sviluppo mentre Simona Giorgetta riveste l’incarico di Consigliere. In Italia Mapei è attiva con tre stabilimenti produttivi a Robbiano di Mediglia (principale impianto del Gruppo), Latina e San Cesario sul Panaro e con un centro di distribuzione a Sassuolo. A Milano si trova uno Specification Centre, spazio di incontro e confronto con progettisti e professionisti del settore, che si aggiunge ai due internazionali di Parigi e Londra. Il Gruppo è presente su tutto il territorio nazionale con uffici tecnico-commerciali e showroom per offrire servizi di consulenza ai propri clienti. Questi alcuni dati dell’ultimo bilancio annuale di sostenibilità (2019): 39,8 milioni investiti in ricerca e sviluppo, 441 mila euro donati alla comunità scientifica, 643 tonnellate di emissione di CO2 evitate grazie all’autoproduzione di energia fotovoltaica, 130 prodotti con certificazioni ambientali secondo standard internazionali, 32 milioni di euro di contributi ad iniziative sportive, culturali e sociali.