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Propensione all’innovazione, voglia di migliorarsi e un attenzione congenita al green come risultato di profondi processi di efficienza. Sono questi solo alcuni dei presupposti della storia del successo di Carel Industries, multinazionale padovana delle componenti per il controllo della refrigerazione e del condizionamento dell’aria.

Un gruppo oggi quotato al segmento Star dell’Mta di Borsa Italiana che presenta ricavi consolidati per oltre 331 milioni di euro e un Ebitda pari a 65,2 milioni confermando, anche nell’anno difficile del Covid, una crescita costante sia in termini di ricavi che di redditività.

Una società nata nel 1973 come azienda produttrice di quadri elettrici, il cui nome è di fatto l’acronimo di Costruzione ARmadi Elettrici, che già dagli anni ’80 del novecento sceglie di trasformarsi estendendo il proprio business al settore, allora nascente, dei controlli elettronici per il  condizionamento e la refrigerazione, che ancora oggi rappresentano il core business del gruppo. Solo però a partire dagli anni ’90 Carel consolida un modello che segue la doppia direttrice dell’espansione internazionale e del perfezionamento delle attività di produzione. Questa scelta rispondeva a precise necessità strategiche: da un lato una presenza produttiva e commerciale diretta nelle aree geografiche presidiate, e dall’altro la ricerca di un continuo miglioramento, come modus operandi per superare costantemente i propri standard.

Ad oggi infatti in Carel l’80% delle vendite avviene all’estero, dove la società dispone di una rete commerciale e di supporto ai clienti molto fitta e articolata. In termini di produzione, il Gruppo ha 9 impianti, di cui 4 in Italia, 1 in Croazia, 1 in Germania, 1 in Cina, 1 negli Stati Uniti e 1 in Brasile. A ciò si accompagnano le oltre 20 filiali commerciali in tutto il mondo. L’azienda è presente in America (Nord, Centro e Sud), Asia Pacifica, Africa ed Europa e strutturata in 24 filiali e 9 stabilimenti produttivi di proprietà, a cui si aggiungono partner e distributori in altri 75 Paesi.

Un gruppo forte di 1700 dipendenti, oltre la metà dei quali lavora fuori dall’Italia, che conta su quasi 4.000 clienti, 6.200 prodotti attivi e una produzione annua di oltre 7 milioni di pezzi.

Un colosso per il quale sviluppo tecnologico e R&S sono strumenti preziosi di crescita.

«Il focus delle nostre tecnologie» spiega il Ceo di Carel Francesco Nalini «è aumentare la sostenibilità del settore della climatizzazione, in due direzioni principali: migliorare l’efficienza energetica (il settore è responsabile per circa il 20% di tutta l’energia elettrica consumata nel mondo) e aiutare i clienti nella transizione verso gas refrigeranti meno dannosi per l’effetto serra. Per questo utilizziamo un insieme di tecnologie molto avanzate che uniscono elettronica, software, termodinamica, meccanica e, sempre di più, IOT e data science. In Carel la Ricerca & Sviluppo è al centro del nostro impegno e ogni anno circa il 6% del fatturato consolidato viene destinato a questo settore. Inoltre, dei 1.700 dipendenti totali, circa 13% è impegnato in questa divisione strategica».

Per l’azienda Ricerca & Sviluppo sono strettamente legati all’efficienza, e questa a sua volta si tramuta in sostenibilità e rispetto per l’ambiente.  

«Il motto di Carel è “better control, better environment” e rappresenta una sintesi perfetta della nostra mission»continua Nalini. «Fin dagli albori, abbiamo abbracciato il concetto di sviluppo sostenibile, applicandolo all’intera filiera produttiva.

Abbiamo una grande attenzione per tutti gli stakeholder, nel 2020 ne abbiamo coinvolti oltre 800 tra clienti, fornitori, dipendenti, investitori, rappresentanti della comunità per identificare i temi più rilevanti per loro, che ora stanno venendo inclusi nel nostro piano triennale di sostenibilità. Inoltre per avere una sempre maggiore integrazione della sostenibilità nella nostra strategia l’anno scorso abbiamo creato un team interfunzionale, l’ESG Team la cui funzione è proprio quella di raccogliere, elaborare ed implementare i temi più rilevanti per gli stakeholder».