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Ue alla Conferenza sul clima: valutazioni positive sul finanziamento per perdite e danni, ma disappunto per mancanza di nuovi impegni per la mitigazione.

L’Ue alla Cop 27

Nelle dichiarazioni sull’esito della Conferenza delle Parti – Cop 27 della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici a Sharm-el-Sheik, la presidente Ursula von der Leyen ha dichiarato “abbiamo trattato alcuni sintomi ma non abbiamo curato il paziente per la sua febbre”.Esprime comunque compiacimento per il fatto che la Cop 27 abbia aperto a un nuovo capitolo nel finanziamento per perdite e danni, e abbia “posto le basi per un nuovo metodo di solidarietà tra chi ha bisogno e chi è in grado di aiutarlo. Stiamo ricostruendo fiducia.

Questo è fondamentale per il futuro, perché non ci può essere un’azione duratura contro il cambiamento climatico senza giustizia climatica […]. La Cop 27 ha mantenuto vivo l’obiettivo di 1,5 C. Purtroppo, però, non ha portato all’impegno dei principali emettitori mondiali di ridurre gradualmente i combustibili fossili, né a nuovi impegni sulla mitigazione del clima”.

Il vice-presidente Timmermans ha pronunciato il suo discorso nella seduta plenaria di chiusura della Cop 27, rimarcando che questa è la decade “make or break” (o si fa o si rompe). Riflettendo sul documento adottato, ha affermato: “quello che abbiamo davanti non è un passo avanti sufficiente per le persone e per il pianetaNon comporta un impegno aggiuntivo sufficiente da parte dei principali emettitori per aumentare e accelerare la riduzione delle emissioni. Non porta un maggior grado di fiducia nel raggiungimento degli impegni presi nell’ambito dell’Accordo di Parigi e a Glasgow lo scorso anno. Non affronta il divario enorme tra la scienza del clima e le nostre politiche climatiche”.

Ha proseguito evidenziando che l’Ue sta provando a colmare questo divario e di compiere sforzi per portare tutti sulla traiettoria per mantenere il rialzo della temperatura media entro l’1,5°C. Ma il programma di lavoro sulla mitigazione adottato non blocca il percorso verso l’1,5, e valuta anzi che “pone ostacoli inutili e permette alle Parti di nascondersi dalle proprie responsabilitàMolte Parti, troppe Parti, non sono pronte a fare ulteriori progressi oggi nella lotta contro la crisi climatica. Ci sono stati troppi tentativi di revocare quanto concordato a Glasgow. Alcuni hanno paura della transizione che li attende. Del costo del cambiamento. Si interrogano sul ‘come’, non sul ‘perché'”.

Ha rimarcato la soddisfazione per l’avanzamento degli impegni sul finanziamento delle compensazioni per perdite e danni: “siamo orgogliosi del nostro contributo alla creazione di questo fondo, che servirà a coloro che hanno più bisogno di sostegno”. Ha aggiunto però l’esortazione a riconoscere, “quando uscirete da questa sala, che siamo stati tutti insufficienti nelle azioni volte a evitare e minimizzare le perdite e i danni. Avremmo dovuto fare molto di più”.

“Abbiamo già perso molto tempo. E la nostra gente e il nostro pianeta non hanno altro tempo da perdere. Ci impegniamo a riprendere velocità, a partire da ora e da qui”.

Timmermans ha ricordato comunque anche i risultati positivi di alcuni accordi e iniziative assunte in parallelo alla Cop 27 e come seguito di accordi già assunti alla Cop 26 di Glasgow, quali l’iniziativa del Team Europa per l’adattamento e la resilienza ai cambiamenti climatici in Africa e la nuova strategia di collaborazione tra l’Ue e l’Egitto per lo sviluppo di fonti rinnovabili.

Il 17 novembre, sempre Timmermans ha pronunciato un discorso sull’impegno per la riduzione delle emissioni di metano a un anno dalla sottoscrizione, evidenziandone l’importanza fondamentale con il richiamo all’ultimo rapporto Ipcc che “mostra che le emissioni di metano causate dall’uomo sono responsabili di quasi il 45% dell’attuale riscaldamento netto. Inoltre, cosa più preoccupante, nel 2021 il volume di metano nell’atmosfera ha registrato il più grande aumento annuale mai registrato. E credo che anche gli sviluppi come la scomparsa del permafrost abbiano molto a che fare anche con questo”.

Ha espresso però anche fiducia sulle possibilità di azione: “il metano è il modo più economico e veloce per rallentare il riscaldamento globale nei prossimi anni. Se siamo seri, possiamo ridurre l’accelerazione del riscaldamento globale facendo semplici azioni di provata efficacia nei settori dell’agricoltura, dell’energia e dei rifiuti. Se facciamo queste cose, la valutazione di base indica che eviteremo un riscaldamento globale di 0,2°C tra il 2014 e il 2070″.

In pari data è stata pubblicata una scheda informativa sull’avanzamento degli impegni assunti.

Il 15 novembre, la Commissione ha presentato anche la relazione sui sussidi all’energia nell’Ue, e le relazioni sul conseguimento dei risultati al 2020 degli obiettivi in energie rinnovabili, degli obiettivi di efficienza energeticasull’efficacia del sostegno all’elettricità da fonti rinnovabili concesso mediante procedure di gara nell’Ue.

I leader dell’Ue al G20  

La presidente von der Leyen, nelle sue dichiarazioni espresse il 15 novembre, in esito al primo giorno del G20 di Bali, ha rimarcato l’importanza del G20 che in tempi burrascosi come quelli attuali, dimostra il suo “valore come forum leader per affrontare le sfide globali e le loro conseguenze”. E ha evidenziato come la maggior parte dei leader abbia preso una posizione chiara contro la guerra della Russia e le sue disastrose conseguenze globali, riaffermando il diritto internazionale condizione per la pace.

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, nel suo discorso pronunciato in pari data, prima della riunione dei membri del G20, ha esordito puntualizzando come la riunione dei leader sia la più difficile che ci sia mai stata finora. In particolare, ha riflettuto sulla crisi alimentare determinata dalla guerra della Russia: “il Cremlino ha deciso di usare il cibo come arma, aumentando la fame, la povertà e l’instabilità. Ciò sta avendo conseguenze drammatiche a livello globale sul mondo in via di sviluppo, anche qui in Asia. E vorrei essere chiaro, lo ripeto ancora una volta: le sanzioni dell’Ue adottate contro la Russia non riguardano l’agricoltura e i prodotti alimentari e non riguardano l’esportazione di fertilizzanti dalla Russia”.

Sul tema della crisi energetica, ha evidenziato la responsabilità del G20 di assumere le decisioni necessarie per assicurare che il mondo abbia energia sostenibile e accessibile per tutti, mantenendo la neutralità climatica al 2050 come traiettoria guida.

In breve sintesi, il testo adottato dai leader del G20 a Bali il 16 novembre, riporta l’impegno a “intraprendere azioni a sostegno di transizioni ordinate, giuste e accessibili per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in linea con la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici, l’Accordo di Parigi e la Convenzione sulla diversità biologica”.

Con riferimento al Piano d’azione del G20 per l’Agenda 2030 adottato nel 2016 è stato pubblicato uno specifico documento di aggiornamento.

I leader hanno trattato nella dichiarazione assunta diversi punti, e nello specifico:

  • sulla crisi alimentare – assumendo l’impegno “ad adottare misure urgenti per salvare vite umane e prevenire la fame e la malnutrizione, in particolare al fine di affrontare le vulnerabilità dei Paesi in via di sviluppo, e chiediamo una trasformazione accelerata verso un’agricoltura, sistemi alimentari e catene di approvvigionamento sostenibili e resilienti”.
  • sulla crisi energetica – hanno sottolineato l’urgenza di trasformare e diversificare rapidamente i sistemi energetici, promuovere la sicurezza e la resilienza energetiche e la stabilità dei mercati, ponendosi l’obiettivo di garantire che alla domanda globale di energia corrispondano approvvigionamenti energetici a prezzi accessibili;
  • sul clima e l’ambiente, in cui condividono l’impegno a intensificare gli sforzi per arrestare e invertire la perdita di biodiversità, sostenere l’adattamento e la mitigazione ai cambiamenti climatici, migliorare la conservazione-protezione-riduzione del degrado degli ecosistemi, inclusa l’attenzione sull’ambiente marino e costiero;
  • sugli strumenti finanziari richiamano la Roadmap per la finanza sostenibile, precisando che è di natura volontaria e flessibile, invitando a compiere ulteriori sforzi per far progredire le azioni raccomandate – approvano il Rapporto sulla finanza sostenibile del G20 del 2022;
  • sulla salute hanno ribadito il loro impegno a rafforzare la governance sanitaria globale, sotto la guida e con il coordinamento dell’Oms, riconoscendo che l’immunizzazione su ampia scala contro la Covid-19 è un bene pubblico globale;
  • sulla trasformazione digitale, riconoscendone l’importanza come strumento per conseguire gli SDGs e il valore chiave della digitalizzazione per la ripresa economica;
  • sulla ripresa economica, si sono impegnati ad attenuare gli effetti permanenti della pandemia di Covid-19 per sostenere una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva, dichiarando in proposito “resteremo agili e flessibili nella nostra risposta in materia di politica di bilancio, rimanendo pronti ad adeguarci alle mutevoli circostanze in funzione delle necessità”.

 

di Luigi Di Marco

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Fonte: https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/asvis/2022/11/21/ricostruire-la-fiducia-lue-e-i-risultati-della-cop-27-e-del-g20_062db1c1-4ec8-4617-a44c-85b6acd28768.html