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“Nel 2006 l’idea che un virus sconosciuto potesse passare da un animale selvatico alla specie umana, acquisendo la capacità di trasmettersi da uomo a uomo e causando una pandemia globale, sembrava alla maggior parte delle gente una possibilità remota. Una avvincente minaccia fantascientifica, appena più credibile di Alien – La clonazione. Ma Ali S. Khan, del National Center for Zoonotic, Vector-Borne, and Enteric Diseas (NCZVED), era incaricato di infilarsi in quell’incubo alla luce del giorno. La sede dell’NCZVED, che secondo Khan si pronuncia “en-si-zved” e fa parte dei Centers for Diseas Control and Prevention (CDC), si trovava in un edificio discreto di mattoni grigi, ben protetto da cancelli sprangati e porte sbarrate, all’interno del complesso del CDC su Clifton Road, una decina di chilometri da Atlanta. Quell’anno mi ci recai in visita e trascorsi due giorni a percorrere in lungo e in largo i corridoi dell’NCZVED, intervistando scienziati che sapevano tutto dei virus Ebola (sì, ce n’è più d’uno) e del loro letale cugino Marburg; dell’epidemia di febbre del Nilo occidentale nel Bronx e del virus Sim Nombre in Arizona; del virus schiumoso delle scimmie a Bali, trasmesso dalle scimmie che saltano addosso ai turisti in visita ai templi, e del vaiolo delle scimmie, che raggiunse l’Illinois attraverso ratti giganti del Gambia venduti come animali domestici; del virus Junin in Argentina e del Machupo in Bolivia; della febbre di Lassa in Africa occidentale, di Nipah in Malesia, di Hendra in Australia e della rabbia un po’ ovunque. Tutti questi virus sono zoonotici, il che vuol dire che possono passare dagli animali all’uomo. La maggior parte di essi, una volta all’interno del corpo umano, provoca danni irreparabili. E alcuni si trasmettono con facilità anche tra gli uomini, facendo scoppiare epidemie locali che possono uccidere centinaia di persone…”

Sapevamo come, e anche dove, i coronavirus ci avrebbero potuto colpire, eppure – eppure siamo a oggi, all’oggi inquietante e incerto da dove partono, proprio con questo testo, le nuove ricerche di David Quammen.

 

D. Quammen,
Perché non eravamo pronti,
Adelphi Edizioni Milano, 2020,
100 pagg., 5,00 euro.