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Cos’hanno in comune il Covid-19, l’alto tasso di criminalità nel 1993 a Brownsville e le Hush Huppies?

Il fatto di essere “epidemie”. E Malcolm Gladwell, nel suo ormai classico saggio The tipping point. How little things can make a big difference, di recente tradotto in italiano, ci svela come l’andamento dei fenomeni sociologici somigli sorprendentemente al funzionamento delle epidemie.

Lo stiamo vedendo durante la pandemia di Coronavirus: all’inizio la catena dei contagi procedeva sotto traccia, in modo lento e circoscritto, per poi esplodere e
propagarsi in modo esponenziale. Sembra un andamento casuale, ma non lo è. In effetti, qualcosa di determinante è successo: si è raggiunto il Punto Critico (Tipping point), la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Quante volte siamo rimasti sorpresi, se non sconvolti come in questo caso, dall’improvvisa esplosione di un fenomeno apparentemente venuto dal nulla? Non c’è comunque bisogno di arrivare a una pandemia, sostiene Gladwell: nel 1993 Brownsville era il quartiere di New York con il più alto tasso di criminalità, ma solo dopo pochi anni i reati scesero ai minimi storici e i marciapiedi tornarono ad essere teatro soltanto dei giochi dei bambini. Nello stesso periodo, le Hush Huppies, scarpe scamosciate estremamente fuori moda, stavano per essere ritirate dal mercato, quando d’improvviso presero prepotentemente la scena non soltanto tra i giovani dell’East Village ma soprattutto tra gli stilisti di grido.

Gladwell, nel suo saggio, ha raccolto e analizzato decine e decine di storie di questo genere e, con l’aiuto di studi ed esperimenti scientifici, ha spiegato il funzionamento delle epidemie attraverso l’andamento dei fenomeni sociologici.
D’altra parte, il corpo sociale è appunto un corpo, e gli esseri umani sono più che vulnerabili al formidabile virus delle idee. Così, nelle mode, nel marketing, nei consumi, la rete ormai globale dei contatti tra le persone diventa un fertile terreno d’azione per il “contagio”, mentre gli esperti e i persuasori (oggi li chiameremmo influencer) fungono da super diffusori. Se tutte le parti in causa collaborano, se il contesto geografico e sociale è fertile, dimostra Gladwell, l’epidemia raggiunge il punto in cui un’intuizione attecchisce nel pensiero comune e si propaga. Ed ecco che il fenomeno epidemico può cambiare la nostra vita, alle volte anche in senso positivo. Il Tipping point ci accompagna alla scoperta di piccoli fenomeni che hanno scatenato mutamenti epocali, attraversando la storia, la letteratura, la televisione, il costume: grazie al suo stile brillante e all’acume nel trattare gli eventi più disparati per collocarli in un orizzonte comune, Gladwell ci fornisce l’esatta descrizione di cosa accade quando ciò che a prima vista sembra impensabile diviene di colpo realtà.

MALCOLM GLADWELL, giornalista e sociologo, è nato in Inghilterra, cresciuto in Ontario (Canada) e risiede a New York. Ha lavorato a lungo per il Washington Post, dove ha diretto la redazione newyorkese, e dal 1996 scrive per il New Yorker. Nel 2016 ha lanciato il podcast Revisionist History, giunto alla quinta stagione. I suoi libri sono stati tradotti in tutto il mondo, divenendo in poco tempo bestseller internazionali. Per Utet ha pubblicato, nel 2020, Il dilemma dello sconosciuto. Perché è così difficile capire chi non conosciamo.

Malcolm Gladwell,
Il Punto Critico. I grandi effetti dei piccoli cambiamenti.
Edizione americana 2000, edizione italiana UTET,
Ottobre 2020, 268 pagg.,
prezzo di copertina 18 euro.