Il limite di velocità di 30 all’ora nelle città non diventi un tabù. Le città italiane hanno bisogno di respirare aria pulita e se la politica forza (i limiti, sic!) della discussione non se ne esce più. Una cosa deve essere chiara a tutti: nessuna legge, provvedimento, decisione, ha mai messo d’accordo tutti. I plebisciti da molto tempo non sono più di moda. I sovrani hanno fatto il loro tempo, almeno in Italia.
La città di Olbia ha istituito il limite di 30 all’ora nel 2021. Discussioni, proteste, petizioni? Macché. “A 50 all’ora si muore, a 30 no e i miei concittadini sono più sani e felici” ha detto il sindaco Settimo Nizzi. I sardi, peraltro, hanno già storicamente un’aspettativa di vita più alta. Benvenuto limite, allora! Arrivano i 30 all’ora a Bologna e l’Italia si divide, proprio come ai tempi dei plebisciti. Il sovrano in questione stavolta è l’automobile cui molti non vogliono tirare le briglie-pedaliere-cambio automatico, in virtù di una maggiore salubrità urbana. Il Comune di Bologna ha fatto sapere che la delibera sui limiti non cambierà. Ha bisogno di tempo, ha spiegato l’Assessora delegata, affinché “diventi patrimonio comune”. Il tempo svela la verità, diceva un filosofo dell’antica Grecia.
Legambiente, intanto, ha promosso la campagna itinerante “Citta2030: le città e la sfida del cambiamento” fino al 6 marzo. Saranno toccate 18 città per promuovere una mobilità sostenibile e a zero emissioni. Sulla bilancia dello stato di salute delle nostre città è calato anche l’annuale rapporto Mal’Aria 2024 con i dati 2023. Cos’è cambiato? Che 18 città su 98 hanno superato i limiti giornalieri di polveri sottili PM10. La maglia nera è andata a Frosinone cittadina con meno di 50 mila abitanti: ha superato i limiti per 70 giorni in un anno. Dietro ci sono Torino, Treviso, Mantova, Padova e Venezia con una media di 60 giorni di sforamento. Attenzione, non va bene nemmeno a Bologna (toh!), Milano, Rovigo, Verona, Napoli,Cremona, Ferrara con minori giorni asfissianti.
“La salute dei cittadini è a rischio, Governo, Regioni e Comuni devono accelerare. Per ottenere aria pulita, bisogna ripensare subito la mobilità urbana, implementando zone a basse e zero emissioni, ridisegnando lo spazio pubblico urbano con città a 30 km/h”, dice Legambiente. A breve l’Unione europea approverà i nuovi limiti di qualità dell’aria da applicare entro il 2030. Sono standard di emissione di polveri sottili e biossido di azoto NO2, suggeriti dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità. Un dato italiano deve farci riflettere: ogni anno ci sono 47 mila morti premature all’anno per inquinamento dell’aria. Non vogliamo andare a 30 Km/h ? Beh, vuol dire che rispetteremo il tabù.
di Nunzio Ingiusto