Categorie: Editorial
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“L’innovazione è l’argomento centrale della prosperità economica”. A dirlo Michael Porter, docente ad Harvard, uno dei principali economisti contemporanei. Lo è soprattutto per le aziende, essendo la principale arma di cui dispongono per competere con successo sul mercato. In un contesto in cui le scienze e le tecnologie abilitanti si fanno via via più raffinate, è l’elemento della complessità la sfida che il Parco Scientifico Tecnologico Galileo Visionary District raccoglie ogni giorno, fin dalla sua nascita. Quindi non solo oggi innovare è più complesso ma bisogna farlo anche più velocemente. I cicli di vita dei prodotti e dei servizi si sono accorciati sensibilmente. Parco Galileo mette a sistema quotidianamente i vari attori di questo mondo affascinante e sempre più interconnesso. Un mondo in cui nessuno basta più a sé stesso: gli enti di ricerca, le Università, gli stessi ricercatori ma anche la finanza del venture capital, il mondo dell’open innovation e delle startup, quello della formazione, delle categorie economiche e delle imprese possono, e devono, collaborare per concorrere all’evoluzione costante del territorio, garantendone competitività e forza sui mercati internazionali. Per le imprese che hanno intrapreso una strada verso l’open innovation, comprendendo che il know how non è più sufficiente e conviene contestualmente sviluppare una cultura del know where Parco Galileo è uno degli indirizzi da tenere in evidenza.
Il Parco supporta le startup fin dalla fase di Proof of Concept affiancando i ricercatori delle più prestigiose università italiane e internazionali nella trasformazione di brevetti e tecnologie in prodotti e servizi spendibili sul mercato grazie a partner come Obloo-Venture Capital, il Mib di Trieste, il Lef di Pordenone e molti altri. Le nuove imprese vengono coadiuvate nella loro strutturazione attraverso una gamma di servizi dell’incubatore Start Cube e poi possono proseguire nel percorso di crescita grazie alla preziosa attività svolta dall’Acceleratore d’impresa Le Village by CA Triveneto. L’affiancamento quotidiano al tessuto economico trova sostanza anche nei servizi di Matech,
La divisione nuovi materiali del Galileo, che offre alle aziende percorsi di consulenza e di innovazione di prodotto basati su un archivio vastissimo di materiali applicabili direttamente ai processi industriali. L’accompagnamento alle PMI è svolto anche dalla divisione R&D che può fregiarsi di un notevole track record di interventi di consulenza nella definizione di prodotti e servizi ad alto tasso di innovazione. Scuola Italiana Design è impegnata nel dare soddisfazione alla sete di giovani talenti del nostro territorio. Operano su questo obiettivo 47 docenti che quotidianamente mettono a disposizione di oltre 250 ragazzi le loro professionalità ed esperienze. L’eccellenza di questa realtà ha avuto, recentemente, il riconoscimento dal Ministero dell’Università e della Ricerca, in quanto divisione di formazione del Parco Galileo, come ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche). E’ un risultato tanto atteso che permette ai nuovi iscritti di accedere a un diploma accademico di primo livello in “Design e comunicazione (DIPL02)” assimilato ad un diploma di Laurea Triennale. Sino ad oggi, prima ancora di ricevere il riconoscimento del Mur, in SID il tasso di occupazione ad un anno dal diploma e nello stesso settore di studio raggiungeva l’88,3%.
Nel corso dei 33 anni della sua nascita, il Parco Galileo e le sue 4 divisioni hanno offerto i loro servizi a centinaia di Pmi del territorio come pure a grandi multinazionali dei settori dell’arredo, delle nuove tecnologie, dell’elettrodomestico, del food, della moda, della meccanica, della catena del freddo e dell’occhialeria, in una contaminazione continua tra le istanze dei grandi gruppi globali e quelle delle Pmi.

di Paolo Giopp
Presidente del Galileo Visionary District