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Dalle Marche al mondo intero. Alla vigilia della 73esima edizione della kermesse abbiamo intervistato Marco Filipponi, uno dei membri del team. «Abbiamo milioni di squadre, saranno giorni di fuoco»

Ogni startup che si rispetti ha un mito fondativo e un luogo di nascita. La cultura americana, per osmosi, ci ha trasferito la garage culture e gli scatti di Big Tech in fasce partite da zero, con nulla in mano, se non un sogno. In questa storia profondamente italiana, invece, tutto è cominciato in un bar di provincia. Qui, però, gli amici non sono quattro come cantava Gino Paoli, ma quindici. E non volevano cambiare il mondo: semplicemente adoravano Sanremo e hanno fatto di tutto per dimostrarlo. FantaSanremo vi dice nulla?

Un saluto a zia Mara

Nel caso in cui siate atterrati proprio oggi da Marte sulla Terra, vi avvisiamo che domani, martedì 7 febbraio, inizia la 73esima edizione del Festival di Sanremo. Sul palco del Teatro Ariston si alterneranno 28 cantanti, con altrettante canzoni inedite destinate a travolgere le nostre giornate, tra radio, social e – scontato – diluvio di meme. La vigilia, noi di StartupItalia, la passiamo con i protagonisti di questo fenomeno pop, che ha superato i 2 milioni di iscritti, partecipanti di un rito che ha pacificamente invaso la kermesse. Siete ancora in tempo per farne parte: è possibile iscrivere la propria squadra entro le 23:59 del 6 febbraio.

Papalina!

Forse non tutti lo sanno: il FantaSanremo è partito nel mondo reale, non sul web. Per la precisione in un bar di Porto Sant’Elpidio, nella Marche, dove un gruppo di amici – tutti millennial – si è dato appuntamento a ogni edizione per seguire, commentare, vivere e tifare la propria canzone preferita in gara all’Ariston.  A un certo punto, hanno deciso di lanciare la prima edizione del FantaSanremo. «È una passione comune. Siamo partiti con la giuria microscopica, tra pagelloni e pronostici. Neanche 50 squadre in gara». Poi, come ci ha spiegato Marco Filipponi del team, Papalina ha raggiunto tutta Italia. «Nella nostra vita Papalina è due cose insieme: un bar storico dalle nostre parti; e il soprannome del suo gestore, Nicolò Peroni, uno di noi».

L’edizione 2022 ha consacrato il FantaSanremo. «Siamo davvero grati ad Amadeus: ha colto in pieno lo spirito della nostra iniziativa. Non abbiamo mai voluto essere un fastidio. Soltanto un grande omaggio a qualcosa che amiamo». Il gruppo che lavora nel dietro le quinte di FantaSanremo respira musica, spettacolo e arte tra vita e lavoro. Naturale interessarsi all’appuntamento musicale per eccellenza, che unisce l’Italia in una maratona di quattro giorni. «Credo che dall’ultima edizione diretta da Claudio Baglioni, il Festival si sia aperto molto ai giovani artisti». Molti di loro sono idoli di intere generazioni, dai boomer fino alla Generazione Z, passando per quei millennial di cui i creatori del FantaSanremo sono fieri rappresentanti.

“Saranno giorni di fuoco: per la prima volta a Sanremo, a due passi dall’Ariston.  Siamo pronti ad aspettarci impegni improvvisi”

«Anni fa eravamo orfani di Fanta Game of Thrones. E così ci siamo chiesti: perché non lanciamo un FantaSanremo?». Al posto dei protagonisti della serie, gli artisti. Come ci ha detto Filipponi, la prima edizione è partita in sordina, come un divertimento tra amici. La pandemia e l’impossibilità di andare al bar di Porto Sant’Elpidio per seguire il Festival hanno costretto il team ad aguzzare l’ingegno: perché non spostarlo online, lasciando che tutti partecipino da casa? Il grande salto li ha proiettati in un’altra dimensione di numeri e riconoscibilità.

Il timing giusto

Quante volte nel corso della pandemia e dei lockdown le persone si sono sentite sole. E quante volte grazie al digitale quella sensazione si è alleggerita. È bastato sentirsi parte di una community che, tra gruppi WhatsApp e social, faceva il tifo per i propri beniamini. Il timing, come si dice nel gergo startapparo, è stato perfetto. Quella in arrivo, potrebbe essere l’edizione della maturità per il FantaSanremoesploso nel 2022 con il palco invaso da frasi apparentemente nonsense (“Papalina” e “Ciao Zia Mara”, per citare i più famosi). «Saranno giorni di fuoco – ci ha detto Filipponi – per la prima volta saremo a Sanremo, a due passi dall’Ariston. Diciamo che siamo pronti ad aspettarci impegni improvvisi».

“Amadeus ha colto in pieno lo spirito. Non abbiamo mai voluto essere un fastidio. Soltanto un grande omaggio a qualcosa che amiamo”

Il team è stato travolto dal successo. Al punto che ha dovuto organizzarsi fondando una società che gestisse le varie attività, a cominciare dalla manutenzione di un sito sul quale atterrano molto più che qualche centinaio di persone. MK2 è il nome della startup, selezionata tra l’altro all’interno dell’ultima edizione del premio Cambiamenti di CNA. Artigiani, a loro modo, i millennial di FantaSanremo lo sono stati, rimboccandosi le maniche e mettendosi al lavoro su una macchina che sta correndo. «Tutto al momento si regge grazie agli sponsor», ha concluso Filipponi.