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Le richieste avanzate delle aziende di esperti nell’ambito delle conoscenze ESG sono stimolate dalle esigenze che provengono da un’ampia gamma di stakeholder: investitori, consumatori, partner della supply chain, regolatori governativi e dipendenti. Data l’importanza degli aspetti ambientali, sociali e di governance per un’azienda, sorge spontanea una domanda: perché ogni azienda non si assicura di avere almeno un esperto ESG all’interno della sua organizzazione e del proprio consiglio di amministrazione?

Il Global Compact delle Nazioni Unite e Accenture hanno condotto il più grande studio di sostenibilità tra i top manager fino ad oggi, con le opinioni di oltre 2.600 amministratori delegati, in un contesto globale in cui ci sono dieci o più sfide per il loro business.

Il 98% degli amministratori delegati ritiene che la sostenibilità sia un elemento fondamentale del loro ruolo di guida delle imprese, con un aumento del 15% rispetto a dieci anni fa.

BCG (Boston Consulting Group) conferma, in un suo recente studio, che la sostenibilità è il tema numero uno su cui gli investitori vogliono coinvolgere il consiglio di amministrazione durante le assemblee degli azionisti e ricordiamo che in quel contesto gli investitori sono le parti interessate più influenti.

Deloitte, nel suo report mondiale 2023, dedica ampio spazio a questo a tema evidenziando tra gli altri che: “Gli specialisti ESG sono in grado di scegliere tra più offerte di lavoro”.

All’interno del report viene esplicitamente evidenziato il percorso di formazione necessario per ottenere le certificazioni ESG di IASE (International Association for Sustainable Economy) al pari della certificazione offerta da CFA, come esempi da seguire a livello mondiale per formare adeguatamente i professionisti.

Da qualunque punto si voglia partire, appare evidente che ci troviamo nel mezzo di un processo di adeguamento della società e del mondo produttivo verso le tematiche ESG.

Nata nel 2020, IASE Certifications, è l’ente di certificazione internazionale con sede a Londra e presente in oltre 30 Paesi che attesta le competenze acquisite in ambito ESG, con standard comuni in tutto il mondo.

In sintonia con le Nazioni Unite, IASE promuove la cultura della sostenibilità immaginando una società popolata da professionisti competenti, provenienti da tutti i ceti sociali, governi, affari, pubblica amministrazione, comunità, ONG, non dimenticando gli studenti universitari quale futura classe dirigente del Paese.

Le sue certificazioni specifiche per il settore produttivo International Sostainable Business ISB®, e per il settore finanziario International Sustainable Finance ISF®, si ottengono alla fine di un percorso di formazione completo, studiato per fornire un ottimo livello di conoscenze, nelle varie specializzazioni, adatte al professionista che vorrà poi affinarle e applicarle nel suo ambito professionale specifico.

La certificazione di secondo livello di IASE ISB®, ad esempio prevede domande specifiche in almeno 6 diverse aree di competenze:

  • Stakeholder Engagement and Sustainable Strategy
  • Sustainable Corporate Governance
  • Sustainable Corporate Finance
  • Human Capital and Leadership
  • Sustainable Supply Chains
  • Measuring and Reporting Sustainability

Gli specialisti ESG così formati e certificati potranno rappresentare la risposta per le aziende alla loro ricerca di personale qualificato anche a causa dell’attenzione crescente da parte dei regolatori. Collegare i talenti con l’organizzazione interna è la sfida alla quale sono chiamate le imprese per allineare le strategie di investimento ai fattori ESG.

Per scaricare il report mondiale di Deloitte : DI_CFS_FSI-Outlook-Investment-mgmt (2)

a cura di Mario Ambrosi, Presidente IASE Italy

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