Una pillola per curare, per ricordare, o una capsula, per viaggiare nel tempo e nello spazio; un aiuto, di fronte a un panorama bianco, vuoto, e un sottotesto che tradisce il titolo… o lo riporta a sé. “Memorie dal futuro – vivere la contemporaneità” è – e non solo è – lo slogan della dodicesima edizione del Tedx Padova 2025, del prossimo 17 maggio al Padova Congress.

Fingiamo di prendere una prospettiva, un punto nello spazio: qual è il posto da cui si vede meglio il futuro?

“In termini di tempo, il presente – risponde Edonella Bresci, co-licensee di Tedx Padova – mentre, se devo pensare allo spazio… il titolo “Memorie dal futuro” nasce dal Ted dello scorso anno, “Falsi miti”, il quale voleva esortare le persone a non fermarsi alla superficie delle cose, non prendere per dato di fatto quel che si dice. Il simbolo dello scorso anno era Medusa: lei non era un ‘mostro’, ma semplicemente una donna innamorata. Il nostro problema, oggi, della società, è l’essere sempre accelerati, e non guardiamo più al pensiero delle cose; è tutto proiettato al futuro, non prendiamo niente dal e nel tempo presente. Il grande bistrattato di oggi è il pensiero critico, non siamo più abituati alla complessità. In termini di spazio, il posto migliore da cui guardare il futuro è, allora, il pensiero; l’idea”.

Idee che verranno condivise dai dieci speaker invitati quest’anno al Tedx padovano; dieci racconti, dieci narrazioni: dalle ere geologiche dei dinosauri (Alessandro Chiarenza, paleontologo) alla vita nella galassia (John Robert Brucato, astrobiologo), dallo spazio celeste a quello terrestre (Luca Stevanato, astrofisico, e Giuseppe Zollino, professore di Tecnica ed economia dell’energia e di impianti nucleari), fino alle scienze naturali e umanistiche: procreazione medicalmente assistita (Alessandra Andrisani, ginecologa), turismo (Ruben Santopietro, fondatore di Visit Italy), arte nella sua espressione estetica e performativa (Cristiano Leone, presidente della fondazione Santa Maria della Scala). A presentare le e gli speaker, Alice Mangione: comica, attrice e conduttrice, volutamente scelta per dare un senso di rottura e di improvvisazione, durante i dieci talk.

Dodicesimo anno di Tedx Padova, Edonella: ve lo sareste aspettato, quando avete iniziato nel 2014?

“Sicuramente Carlo Pasqualetto, quando ha preso la licenza e portato il Tedx Padova nel 2013, non avrebbe mai pensato di farlo diventare un evento con un così grande impatto sociale e di riferimento per la città. Dopo la quinta edizione c’era il dubbio, se continuare o meno, ma poi si è arrivati persino a festeggiare il decennale: certo alcuni dei primi volontari sono rimasti, altri si sono aggiunti. Ci sono decine di ragazze e ragazzi cresciuti col Ted, a livello personale e professionale. Ci si sente via chat, ci si scambia gli auguri di Natale, ci si confronta. Si è creata una comunità, inizialmente non prevista, tra i membri del team, i volontari, le realtà cittadine, gli enti associativi e istituzionali. Il gruppo da anni sostiene progetti con finalità sociale. Ne sono un esempio le iniziative portate avanti, per esempio, con Humana people to people, Too Good To Go, e il progetto DADI home, la prima struttura ricettiva padovana gestita dall’associazione Vite Vere Down DADI, luogo dove alloggeranno gli speakers. Il Ted restituisce in proporzione a quanto dai, nel tempo e nell’impegno”.

Qual è stato il criterio di scelta degli speaker di quest’anno?

“L’idea – risponde Edonella – è che le persone scelte stiano facendo qualcosa ora, per vivere un futuro migliore. Questo “ora” è nel presente. Se continuiamo a proiettarci nel futuro, quand’è che ci chiediamo “dove siamo adesso?”. Al tempo stesso, dobbiamo ricordarci della memoria: senza di essa, non facciamo nulla. Senza passato, perdiamo la tradizione, la particolarità”.

Sembra un pensiero contro una globalizzazione, o per meglio dire, contro una omologazione.

“Sì, perché con l’uniformità agli stessi modelli, perdiamo la nostra identità, che è fatta di memoria. Siamo belli, come esseri umani, perché siamo uguali nella diversità. Se le città, per esempio – negozi, locali, fast food – diventassero tutte uguali, quali sarebbero i valori delle singole città?”. Per questo, sottolinea Edonella Bresci, uno degli obiettivi e degli interessi centrali del Tedx Padova, il cui modello è globale, ma l’organizzazione è indipendente e localizzata, è la città stessa. Di nuovo, la comunità: coinvolgere luoghi poco conosciuti – anche grazie ai Tedx Salon, che mantengono ingaggiate le persone attorno all’orbita Ted durante l’anno; ne è stato un esempio lo scorso aprile, all’Osservatorio di Padova, con “Prospettive” – e poi persone, professionalità, esperienze e iniziative sociali.

Ma il Tedx Padova non è solo tecnologia e innovazione: tra i capisaldi del format c’è anche l’intrattenimento, e Padova, in questo senso, è stata pioniere delle performance artistiche come talk artistico. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione con Alice Nereide Cossa, musicista e art director. Per l’ottavo anno, Alice Cossa cura il momento creativo del Ted padovano, dal titolo No Time No Space: un viaggio sinestetico dove il pubblico sarà protagonista, attraverso le opere visual di Samuele Poggi, le vibrazioni di Riccardo Quagliato, e la performance attoriale di Marina De Luca. Inoltre, verrà portata in scena l’iniziativa di teatro-danza Silenzio che urla, da un’idea di Edonella con la regia di Samantha Bavazzano. Scienza, arte, e infine – ma non alla fine – sostenibilità, sia sociale che digitale: in collaborazione con il Comune cittadino, il Tedx Padova è promotore e sostenitore del progetto “Punti Digitale Facile”, per favorire l’inclusione tecnologica.

“Tra i vari progetti e best practice, ogni anno il Tedx Padova porta un progetto sociale sul palco, promuovendo una soluzione concreta e alla portata fin da subito. L’anno scorso abbiamo promosso la raccolta fondi del Cuamm. Quest’anno invece siamo partner dell’app Viola e dell’associazione DonnexStrada, insieme a Crédit Agricole, per combattere la violenza di genere: vogliamo sensibilizzare sull’importanza del supporto telefonico e psicologico alle donne a rischio violenza sul territorio, ma faremo un appello pubblico per la formazione e la creazione dei punti Viola, ancora troppo pochi: luoghi pubblici – bar, locali, negozi – che possano dare un aiuto immediato e adeguato alle donne che si sentono a rischio violenza, per strada. Non è un’eco mediatica, ma un’offerta concreta e reale, per arrivare a una soluzione”, chiosa Edonella.

Anche questo è fare politica: creare legami, relazioni, non fermarsi agli spot e agli slogan (“Il più grande merchandising del 2025 è la polemica, che crea brand”, secondo Edonella), ma dialogare, allenare il pensiero critico. E qui ci si riaggancia al Tedx Padova: alla comunità e alla città, dato che celebrerà i 100 anni dall’istituzione della facoltà di Scienze politiche nell’ateneo padovano, con il talk di Giorgia Nesti, professoressa di Analisi delle politiche pubbliche ed esperta di smart city. “Dobbiamo tornare a parlare di politica, imparare di nuovo a confrontarci – spiega Edonella – a leggere, a capire che esiste un tempo in evoluzione dal passato al futuro, passando per il presente. Altrimenti, l’alternativa è subire le decisioni altrui”.

Dalla politica locale alla politica internazionale, uno degli speaker sarà Arianna Farinelli: politologa, editorialista di Repubblica e scrittrice, Arianna Farinelli vive dal 2000 negli Stati Uniti (e dal 2009 è cittadina americana). Da attivista per i diritti delle donne, il suo punto di vista sarà messo a confronto, complementare per certi versi, a quello di Francesca Cavallo, anche lei scrittrice, attivista ed editrice; negli ultimi due anni, si è occupata dello studio dei maschi e dello stereotipo di genere. Da Storie della Buonanotte per bambini ribelli, al suo ultimo libro Storie Spaziali per Maschi del Futuro, la sua narrazione si incastra perfettamente nelle “memorie dal futuro”.

Storie, immagini, pensiero: da qui si proverà a cambiare le cose: “non ci si può limitare a dire che ‘si vorrebbe cambiare’. Il Ted è pensato per questo – conclude Edonella – per far circolare idee, perché abbiano un impatto verso il cambiamento. L’invenzione della ferrovia ha avuto un impatto. La IA lo sta avendo. Ma sono strumenti, come la calcolatrice: se la conosco, so usare tutte le sue funzioni. Altrimenti, mi limito a sommare e sottrarre, e presa come scienza (e non come strumento) ne veniamo assoggettati. È la tecnologia a surrogare l’uomo, se mal utilizzata. Ed è fondamentale rendersene conto”. Come una pillola, una capsula, un pharmakon, che può essere veleno, o può essere cura. E lo è oggi, non domani: una memoria dal futuro, per il tempo presente.

di Damiano Martin