Innovare un materiale non significa solo comporre chimicamente qualcosa di nuovo – per l’appunto – o di mai visto prima. Innovare, a volte, è “solo” una questione di stato: dal liquido al solido, passando per i gas. Innovare può voler dire prendere un materiale noto, comune, a suo modo “semplice”, e cambiarne la forma. Una “combinazione di stati”. Perché, per esempio, non scegliere qualcosa di solido, e portarlo allo stato liquido, e poi quasi-gassoso, per creare una “schiuma solida”?
Un materiale innovativo al mese, per allargare la prospettiva sul mondo e cercare soluzioni alternative e mirate, con le quali far coesistere essere umano e pianeta Terra in una relazione sana e simbiotica. Per il mese di giugno 2025, MaTech presenta la schiuma di alluminio: un composto materiale che, grazie alle sue proprietà fisiche e meccaniche, mette insieme l’estetica e la funzionalità, l’innovazione e la consuetudine (della materia stessa), per fornire diverse soluzioni proprie dell’elemento stesso.
La schiuma di alluminio è, in realtà, un materiale solido. Una sorta di spugna metallica, alla vista, che mantiene le proprietà del materiale originario, guadagnando leggerezza, caratteristiche estetiche, e fonoassorbenti. Il processo prevede che venga fusa la lega di alluminio, a cui sono aggiunte particelle ceramiche, e che poi nel bagno fuso venga “soffiato” un flusso di gas – più o meno insufflato a seconda della densità che si vuole ottenere (alta al 15% e bassa al 10%, rispetto alla quantità di alluminio) – per creare poi pannelli e fogli di questa schiuma, utilizzabili nel campo del design e dell’architettura.
La schiuma di alluminio è talmente leggera da poter galleggiare; inoltre, resiste al calore – o meglio, lo disperde con facilità – e la presenza degli alveoli d’aria permette di abbattere del 90% la trasmissione sonora. Sempre la presenza di questi interstizi, ovvero le celle che si vengono a formare dalla pressione gassosa (le quali possono essere sia celle chiuse a sé stanti, sia collegate tra loro) permettono l’incremento della resistenza meccanica a flessione e all’impatto, grazie alla dispersione delle pressioni che si avrebbero, altrimenti, in un unico pezzo solido. E il tutto mantiene la riciclabilità al 100%.
La schiuma di alluminio è già largamente utilizzata nella costruzione di ambienti di una certa levatura artistica e culturale. Ne è un esempio la sede della Fondazione Prada, a Milano, rivestita sia all’interno che all’esterno con materiale “schiumato” (il cui spessore varia dai 12 ai 42 mm). O ancora, il campanile della parrocchia di San Vicente, in Cile, è fatto quasi interamente dalla schiuma. Facciate, rivestimenti murali, soffitti o controsoffitti, ristoranti, bar, uffici, condomini, espositori per showroom, pavimenti in terrazzo, segnaletica, apparecchi di illuminazione, mostre: i campi di applicazione della schiuma di alluminio sono tra i più disparati.
Spesso l’innovazione sta nella lettura semplice del mondo che ci circonda: basta un piccolo cambiamento dello stato delle cose: da solido a liquido, con un piccolo intervento gassoso. Il risultato è il seguente: la leggerezza di una schiuma, la solidità di un metallo, come l’alluminio.
di Damiano Martin
Fonti: https://www.matech.it/materiali/schiuma-di-alluminio/