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La sostenibilità al centro. Elisa lancia il suo Back to the future live tour 2022, un viaggio in musica dedicato al Pianeta: non soltanto con i testi delle canzoni – che nell’ultimo album toccano spesso argomenti legati all’ambiente – bensì con una serie di azioni concrete che mirano a diventare un modello. Sì, perché gli oltre 30 concerti in programma – che a partire da fine maggio toccheranno tutte le regioni d’Italia – saranno guidati da un vero e proprio protocollo ecologico.

«È un’idea che mi è venuta in mente nel 2019, alla fine del tour Diari Aperti», ci rivela la cantante, fresca di secondo posto a Sanremo. «Rispetto al passato, mi sono immaginata di organizzare un concerto in cui, all’interno della sua produzione, venissero intraprese quante più azioni possibili nella direzione della sostenibilità». Dalla riduzione al minino dei tir per lo spostamento all’eliminazione – ove possibile – della plastica e di ogni tipo di spreco, soprattutto alimentare.

Il concept prevede appunto la redazione di un protocollo, applicabile da chiunque faccia un evento live in Italia con tot numero di persone. «Al suo interno avrà infatti diversi step di produzione con una serie di azioni concrete, così che ognuno potrà scegliere di essere sostenibile in base alle proprie disponibilità. Ad oggi stiamo analizzando con gli esperti quante emissioni ci sono dietro ad un concerto e quante sono riducibili con i mezzi che possediamo», aggiunge Elisa.

«Una volta che avremo questi dati, li diffonderemo e saranno disponibili per chiunque voglia fare la stessa scelta». In sostanza Back to the future live tour punta ad essere «il motore di accensione del cambiamento, al fine di mettere anche pressione alla politica per la creazione di infrastrutture». Un processo in cui è importante che ognuno dia il proprio contributo: «Questo tour è diverso dai precedenti perché contiene in sé un’azione che vuol essere collettiva, è una proposta».

«Ci tengo a precisare che non toglierà niente allo show, alla necessaria leggerezza dello spettacolo», conclude Elisa, che è stata nominata primo «Alleato» della campagna SDG Action delle Nazioni Unite e che grazie alla tournée parteciperà alla messa a dimora di alberi: «Un gesto che può fare la differenza in termini di assorbimento di anidride carbonica. Non a caso il progetto Life Terra di Legambiente prevede di piantarne 9 milioni in aree urbane italiane nei prossimi 5 anni».

«Gli alberi che saremo in grado di piantare noi, con le nostre economie del nostro tour, verranno piantati a partire dal prossimo autunno. Siamo aperti all’aiuto di chiunque voglia partecipare: unendo tanti piccoli gesti possiamo raggiungere un grande obiettivo».

Fonte: vanityfair.it