Categorie: Editorial
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Cos’è l’innovazione? Diverse sono le definizioni ma, se vista dal punto di vista aziendale, si può intendere l’applicazione di un’idea o di un metodo che determina un cambiamento che apporta valore. 

Sappiamo bene come per le aziende italiane sia fondamentale innovare i propri prodotti per mantenere un vantaggio competitivo, soprattutto rispetto ai paesi esteri, in particolare quelli dove la disponibilità di tecnologie e materiali innovativi è più consolidata.

Oggi l’attenzione rivolta ai materiali e alle tecnologie innovative è in costante crescita, perché si è consapevoli di quanto l’innovazione di prodotto si realizzi anche con un’opportuna scelta di materiali e di processi innovativi. 

I professionisti che si occupano di progettazione, sviluppo di prodotto e produzione, nell’ambito dei più diversi settori tecnologici, dall’automotive all’edilizia, dall’articolo sportivo all’elettronica, dall’abbigliamento all’arredamento, dal design architettonico ai beni di consumo, si confrontano quotidianamente con la necessità di identificare e acquistare nuovi materiali da applicare ai loro prodotti.  

Ad oggi, i temi di maggiore interesse da parte del tessuto aziendale, in qualsiasi ambito applicativo, hanno come focus la sostenibilità, l’economia circolare e la funzionalità ‘smart’, oltre al raggiungimento di performance sempre più avanzate. Se il prodotto vanta già ottime prestazioni tecniche, l’obiettivo è quello di mantenerle passando però a soluzioni maggiormente ecosostenibili. Per esempio, al posto della pelle o di altre soluzioni tradizionali, molti prodotti come borse, rivestimenti interni auto, sedute e parti d’arredo adottano i tessuti in legno, ottenuti da schegge di legno (derivanti da alberi alla fine del loro ciclo vitale) unite insieme su un supporto di tessuto di cotone attraverso una tecnica di micro-laser, che rende il tutto estremamente flessibile e piacevole al tatto. 

Oppure, molti esempi di packaging alimentare sono oggi realizzati con film multistrato monomateriale, che rispetto ai tradizionali, progettati unendo film di materiali diversi, risultano riciclabili al 100% e facilmente smaltibili con la plastica. In questo caso nulla cambia in termini di performance o di geometrie, e la novità sta solo nell’approccio più ecosostenibile del prodotto, al momento del suo fine vita.  

Nel caso di prodotti molto tecnici, come ad esempio un dissipatore di calore, il tema della sostenibilità è affrontato in parallelo a quello della funzionalità, che mira ad una maggiore leggerezza, semplicità di lavorazione e maggior libertà di progettazione, tutte proprietà che comunque permettono una riduzione dei consumi. Per ottenere tutto questo, e garantire nello stesso tempo la funzione necessaria, cioè diffondere il calore efficacemente, l’attenzione è rivolta alle plastiche conduttive che dal punto di vista delle performance e della varietà di tipologie hanno raggiunto in questi anni un’evoluzione incredibile, tanto che in alcuni casi ci sono produttori specializzati che progettano, realizzano e commercializzano solo questa famiglia di materiali.  

Sono sempre più frequenti poi gli esempi di elettronica integrata, di prodotti interattivi, di materiali ‘smart’ che hanno raggiunto un ottimo livello tecnologico e offrono sul mercato soluzioni con funzionalità nuove e dalla facile usabilità. Partiamo ad esempio dai tessuti dotati di microsensori, collegati elettronicamente da ‘fili invisibili’, realizzati con inchiostri conduttivi facilmente applicabili al supporto tessile e in grado di non alterarne la mano, garantendo elasticità e morbidezza. Ecco che si parla di ‘wearable electronic’, ovvero elettronica indossabile. L’impiego di inchiostri intelligenti, su supporti plastici o cartacei ad esempio, interessa anche il mondo del packaging che propone oggi soluzioni anti-contraffazione, sistemi di controllo a distanza (per l’assunzione di farmaci, ad esempio) o di comunicazione, fino a prodotti luminescenti ad elevato impatto visivo ed emotivo sull’acquirente. Ma non si parla solo di inchiostri conduttivi di ultima generazione bensì anche di elettronica organica, che sta alla base degli OLED e di altre soluzioni ottimizzate per display sempre più sottili, flessibili e facilmente integrabili in prodotti complessi. 

Quelli citati sono solo pochi esempi, tra i tanti interessanti, di materiali in grado di fare la differenza in un prodotto, ma ricordiamo che il mondo dei materiali offre tantissime soluzioni, diversificate e, attraverso una scelta ragionata fatta a ‘mente aperta’, adatte a qualsiasi settore produttivo.

 

Valeria Adriani
Technical Project Manager di Galileo Visionary District