Guardate i numeri. Leggeteli davvero. Non solo con gli occhi, ma con il cuore. Perché dietro ogni cifra c’è una vita. Una vita che lotta, spera, soffre. Una vita che merita giustizia. Il report pubblicato da Oxfam nel Gennaio 2025 ce li mette davanti senza pietà, quei numeri. Sono un pugno allo stomaco, uno schiaffo alla nostra coscienza.
Nel 2024, i miliardari del mondo hanno visto crescere la loro ricchezza di 2.000 miliardi di dollari in un solo anno. Questo significa 2 milioni di dollari al giorno, ogni giorno, per ognuno di loro. Elon Musk, da solo, ha accumulato il 31% in più, raggiungendo un patrimonio di 330 miliardi di dollari. Mark Zuckerberg, con un balzo del 69%, è arrivato a 198,7 miliardi. E questo dovremmo chiamarlo progresso?
Dall’altra parte del mondo, o forse proprio sotto casa vostra, quasi 3,5 miliardi di persone vivono con meno di 6,85 dollari al giorno. Quasi la metà dell’umanità. La Banca Mondiale ci dice che una donna su dieci vive in condizioni di povertà estrema, e che 733 milioni di persone soffrono la fame.
Ricchezza e povertà: un sistema che non funziona
Non possiamo più far finta di niente. Il sistema che abbiamo costruito non funziona. Come ci spiega Oxfam, il 36% della ricchezza dei miliardari è ereditato, non guadagnato. Nel prossimo decennio, più di 1.000 miliardari trasferiranno ai propri eredi 5.200 miliardi di dollari, per lo più esentasse.
E non è solo una questione di numeri. È una questione di dignità. Per accumulare la ricchezza di uno dei 10 uomini più ricchi del pianeta, bisognerebbe risparmiare 1.000 dollari al giorno per 315.000 anni, l’intera storia dell’Homo sapiens. E se Musk perdesse il 99% del suo patrimonio, resterebbe comunque miliardario.
Un mondo diviso
Guardiamo la mappa. Due terzi di chi vive in povertà estrema si trova nell’Africa subsahariana. Un’area geografica in cui il futuro sembra fermarsi, dove ogni crisi – climatica, sanitaria, economica – si moltiplica e diventa permanente. Nel Nord del mondo, intanto, i miliardari continuano a crescere, protetti da sistemi fiscali che premiano i ricchi e ignorano i poveri.
E poi c’è il clima. L’1% più ricco produce lo stesso volume di emissioni di CO₂ del 66% più povero. Lo dice sempre Oxfam, che ci ricorda come la crisi climatica non sia solo una tragedia ambientale, ma un acceleratore di disuguaglianze. Mentre le foreste bruciano e i ghiacciai si sciolgono, sono i poveri a pagare il prezzo più alto.
Il potere delle istituzioni e la rapina globale
Le istituzioni internazionali, quelle nate per garantire equità e sviluppo, sono state trasformate in armi di oppressione. Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, con le loro politiche di aggiustamento strutturale, hanno costretto i Paesi poveri a tagliare spese essenziali per sanità e istruzione. Tra il 1970 e il 2023, i Paesi del Sud globale hanno pagato 3.300 miliardi di dollari in interessi ai creditori del Nord.
E non finisce qui. Ogni anno, circa 1.000 miliardi di dollari vengono sottratti al Sud globale attraverso pratiche commerciali sleali, evasione fiscale e rimpatrio di utili. Nel frattempo, l’aiuto ufficiale allo sviluppo dal Nord al Sud del mondo ammonta appena a 223 miliardi di dollari. Questo non è un trasferimento di risorse, è una rapina.
Il futuro: una scelta collettiva
Ma non tutto è perduto. La Banca Mondiale ci dice che una riduzione della disuguaglianza del 2% all’anno potrebbe dimezzare i tempi per eliminare la povertà estrema, passando da 60 a 20 anni. Pensateci: basterebbe che il Nord globale tassasse adeguatamente le grandi ricchezze per generare risorse sufficienti a garantire istruzione, sanità e un reddito dignitoso a miliardi di persone.
Non è impossibile. È una scelta.
Una scelta che riguarda tutti noi, perché le disuguaglianze non sono solo una tragedia per chi le subisce. Sono un veleno per le nostre democrazie, una minaccia per la pace globale, una ferita per la nostra umanità.
Un appello al cuore
Il report di Oxfam non è solo un elenco di numeri. È un appello. Un appello a guardare oltre il nostro egoismo, a pensare al futuro che vogliamo costruire.
Perché il progresso non è fatto di miliardi accumulati nelle mani di pochi. Il progresso è fatto di vite salvate, di bambini che vanno a scuola, di famiglie che non devono scegliere tra mangiare o curarsi.
L’umanità è a un bivio. E la strada che sceglieremo oggi determinerà il destino di chi verrà dopo di noi. Scegliamo con il cuore, ma scegliamo in fretta. Perché ogni giorno che passa è un giorno rubato al futuro.
di Isabella Zotti Minici