Obiettivo 5, il campus di formazione per la parità di genere

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Perché un campus? Perché la nostra idea è quelle di mettere le tende tra i banchi, le cattedre, i corridoi, i cortili dell’università per scoprire come avvicinarci all’Obiettivo5 delle Nazioni Unite. Che chiede di lottare per «raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e le ragazze».
È dunque un appuntamento che taglia a metà la popolazione studentesca e il pubblico che ci seguirà, che si rivolge soltanto a una parte? La nostra convinzione, cresciuta in anni di inchieste, è che porre fine alle disparità non sia soltanto giusto, ma sia ancora di più e prima di tutto un ponte che ci porta a vivere meglio. A lavorare con armonia ed efficacia. A costruire relazioni anche private rispettose e solide.
Per questo ci ritroviamo, giornaliste e giornalisti del Corriere, fianco a fianco con la rettrice e i docenti de La Sapienza, i nostri collaboratori e partner: per accelerare i cambiamenti di cui l’Italia ha bisogno. Un campus per l’equità e l’inclusione è uno spazio ideale – preciso e trasparente – per riflettere sul linguaggio, per raccontarci le esperienze che hanno funzionato, per scoprire errori di percorso.
Per abbattere i recinti dei luoghi comuni in cui spesso scivoliamo e, più o meno consapevoli, finiamo per lasciarci trattenere. Barattando l’esercizio della libertà con il conforto delle consuetudini. Rallentando così la nostra corsa. E, soprattutto, quella di generazioni che reclamano il diritto ad avere ancora tutto per possibilità.

 

Per il programma completo: https://www.corriere.it/obiettivo5-parita-di-genere/programma/

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